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Aggiornamento: 13 giu


Viso di donna illuminato dal sole

Quando si parla di postura, la mente corre subito alla posizione del corpo: schiena dritta, spalle rilassate, piedi ben piantati a terra. Ma c’è una parte della postura che spesso ignoriamo, e che invece gioca un ruolo sorprendentemente attivo nel nostro equilibrio psicofisico: la direzione dello sguardo.

Guardare in alto o in basso non è solo un gesto. È una vera e propria attivazione del sistema nervoso, capace di influenzare il nostro stato d’animo, i livelli di energia e persino la qualità del respiro.


Postura visiva: che cos’è?


Con postura visiva si intende l’insieme delle reazioni fisiche, mentali e neurovegetative che il corpo attiva in relazione alla direzione dello sguardo. Non si tratta solo di vedere, ma di come guardiamo e da dove guardiamo.

Questa postura è regolata, tra le altre cose, dal sistema nervoso autonomo, ovvero quella parte del nostro sistema nervoso che gestisce le funzioni involontarie come il battito cardiaco, la digestione o la produzione di ormoni.


Guardare verso l’alto: attivazione, energia, presenza.


Sollevare lo sguardo attiva il sistema nervoso simpatico, associato a stati di vigilanza, reattività e risveglio. L’essere umano, nel suo sviluppo evolutivo, ha sempre prestato attenzione a ciò che arrivava dall’alto – fosse il sole, un pericolo, o una fonte di orientamento. Guardare verso l’alto, quindi, stimola l’attivazione e aumenta la nostra prontezza.

Inoltre, rivolgere lo sguardo verso il cielo o verso una sorgente di luce naturale (come una finestra luminosa) stimola la produzione di serotonina, dopamina e cortisolo mattutino, neurotrasmettitori e ormoni coinvolti nella motivazione, nell’energia e nel tono dell’umore.

Un piccolo gesto consapevole: se ti senti scarico o hai bisogno di "riattivarti", solleva lo sguardo. Anche solo per qualche minuto. Il soffitto di casa può bastare, ma il cielo è ancora meglio.


Guardare verso il basso: calma, centratura, introspezione.


Al contrario, dirigere lo sguardo verso il basso o chiudere gli occhi stimola il sistema nervoso parasimpatico, deputato al rilassamento, alla rigenerazione e al recupero. Questa reazione induce un rallentamento del battito cardiaco, una maggiore profondità del respiro e una sensazione diffusa di quiete.

Non a caso, molte tecniche di meditazione e respirazione profonda iniziano proprio con l’abbassare lo sguardo o chiudere gli occhi. Questa semplice postura visiva favorisce l’introspezione, la concentrazione interiore e una maggiore percezione di sé.


Un suggerimento pratico: se ti senti agitato, sotto pressione o in uno stato di iperattivazione, prenditi un momento. Abbassa lo sguardo o chiudi gli occhi. Può sembrare un gesto semplice, ma ha un impatto reale sul tono del sistema nervoso.


La postura visiva è un aspetto poco conosciuto, ma estremamente potente, della nostra regolazione quotidiana. Piccoli gesti, come alzare lo sguardo al cielo o abbassarlo per raccoglierci in noi stessi, possono fare la differenza nel modo in cui affrontiamo la giornata.

Nel lavoro corporeo, nella meditazione, nei momenti di pausa o anche solo in una passeggiata all’aria aperta: imparare ad ascoltare e regolare la direzione del nostro sguardo può diventare una pratica semplice, accessibile e trasformativa.

 
 
 

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